8 cose che ti fanno vivere più a lungo - Laboratorio Analisi Ars Sana

Quando si parla di strategie per vivere più a lungo e per preservare la salute fisica e mentale, il pensiero corre subito a tutte quelle buone abitudini su cui spesso viene richiamata l’attenzione. Fare attività fisica, alimentarsi in modo corretto, prendersi cura del proprio benessere psichico, coltivare relazioni positive, e così via…

Eppure, a fare la differenza in termini di longevità e più in generale di benessere, potrebbe essere anche qualcosa che si tende solitamente a non associare all’idea di salute e questo qualcosa – a sorpresa –  è l’arte. Ebbene sì: potrebbero bastare 30/45 minuti di pratica artistica  al giorno per limitare i problemi di salute fisica e mentale, guadagnando, in termini di longevità, fino a 10 anni di vita.

Come racconta un articolo apparso sull’HuffPost UK, il consiglio arriva dalla professoressa Susan Magsamen, direttrice esecutiva dell’International Arts + Minds Laboratory, Centro per la Neuroestetica Applicata presso la John Hopkins University School of Medicine, e oggi coautrice con Ivy Ross, Vice President Hardware Design di Google, del libro Your Brain on Art.

Nel libro l’esperta mostra infatti, attraverso i risultati di diverse ricerche all’avanguardia e le storie di chi è riuscito, attraverso l’arte, a migliorare la propria vita, come impegnarsi in un progetto artistico per soli 45 minuti possa ridurre i livelli di cortisolol’ormone dello stress, aiutando quindi a vivere una vita più felice e più sana. Bravura e attitudine non contano: qualunque sia la pratica artistica scelta, dalla pittura alla danza fino alla scrittura e altro ancora, infatti, gli effetti benefici non cambiano.

Gli effetti dell’arte sul cervello

L’area di indagine di Susan Magsamen è infatti la neuroestetica o neuroarte, vale a dire lo studio di come l’arte influisce sul cervello. Nel libro l’autrice racconta, per esempio, anche la storia di un uomo con l’Alzheimer che dopo aver ascoltato una playlist di canzoni che amava, riesce a riconoscere suo figlio per la prima volta in 10 anni.

«La musica attiva molteplici circuiti cerebrali che stimolano la corteccia uditiva (che elabora il suono), l’amigdala (la sede delle emozioni) e l’ippocampo (la memoria) – ha spiegato l’esperta parlando con il Telegraph – Quando ascoltiamo un brano, la musica attiva l’ippocampo, ma soprattutto altre aree del cervello, che si collegano anche alla memoria e al ricordo».

Secondo la studiosa, più si riuscirà a comprendere come le arti funzionano dal punto di vista fisico e fisiologico, più si potrà imparare a usarle efficacemente.

Da cosa iniziare per sfruttare al meglio gli effetti dell’arte? L’obiettivo fondamentale – secondo l’autrice – dev’essere quello di far diventare l’attività artistica un’abitudine quotidiana. Le persone che si dedicano alle arti, idealmente ogni giorno, ma almeno ogni settimana, presentano infatti un migliore funzionamento mentale e una migliore qualità di vita.

Scettici? In fondo, come si dice, tentar non nuoce…

Ecco allora 8 buone (e facili) pratiche che fanno bene alla salute, suggerite dall’autrice di Your Brain on Art.

1. Cantare o canticchiare

Il motivo? Cantare attiva il nervo vago, coinvolgendo il sistema nervoso parasimpatico ed è in grado di far sentire calmi e più ottimisti. Non solo, è stato dimostrato che il canto aiuta i pazienti affetti da demenza a riconnettersi con la famiglia e gli amici perché attiva diversi circuiti cerebrali preposti al ricordo.

2. Curare una playlist personale

Le canzoni associate a ricordi felici sono in grado di limitare l’ansia e migliorare l’umore. La vibrazione sonora sembra infatti avere la capacità di distogliere il corpo da quelle risposte fisiologiche di attacco, fuga e congelamento, tipiche di quando si è in forte ansia. È dunque uno strumento eccellente per gestire lo stress, anche perché funziona a livello inconscio.

3. Leggere una poesia che si ama

Questa semplice pratica, secondo la studiosa, è in grado di attivare le stesse parti del cervello coinvolte nell’ascolto della musica, stimolando i circuiti cerebrali di ricompensa.

4. Lavorare l’argilla (o la pasta modellabile)

Anche un’attività come quella di lavorare l’argilla o semplicemente la pasta modellabile, può essere utile: si tratta infatti dell’unica forma d’arte in cui entrambe le mani hanno lo stesso livello di coinvolgimento. Diversi studi hanno dimostrato i benefici psicologici che può avere realizzare con l’argilla qualcosa, poi scomporla e ricominciare da capo. In particolare, la qualità tattile di questo lavoro riduce l’umore negativo e l’ansia e aiuta anche a concentrarsi. Lavorare con l’argilla aiuta anche il corpo a rilasciare serotonina, sostenendo il morale e aumentando le prospettive ottimistiche.

5. Lavorare a maglia (in compagnia)

Stare seduti con altre persone mentre si lavora a maglia o si cuce, può avere come effetto quello di creare connessioni sociali più forti. Non solo, si tratta di una partita che, secondo l’autrice di “Your Brain on Art”, aiuta a mantenere la concentrazione, a ridurre l’ansia e a gestire lo stress.

6. Colorare

Pochi anni fa i libri da colorare per adulti hanno vissuto un vero e propio boom. Ebbene, oggi è noto che al di là della moda del momento, questa pratica può fare davvero bene. Il motivo?  Mezz’ora trascorsa a colorare stimola le stesse parti del cervello coinvolte nella meditazione e potrebbe aiutare anche a migliorare la concentrazione.

7. Annusare un profumo che si ama

L’olfatto è in grado di coinvolgere fino al 75% delle nostre emozioni. Questo senso è infatti associato al sistema limbico, la parte del cervello responsabile dei sentimenti, dell’umore e della memoria. Concedersi un bagno caldo profumato alla lavanda o a un’altra essenza che si ama, o che ha buone connotazioni su di sé, può quindi essere un’abitudine estremamente efficace per migliorare l’umore.

8. Immergersi in una mostra interattiva

Tempo libero? Una buona idea è quella di trascorrerlo andando a una mostra, meglio ancora se immersiva. Questo particolare format infatti riesce ad abbattere i confini tra arte e spettatore, coinvolgendo tutti i sensi e creando forti reazioni emotive che aumentano l’apprendimento e la memoria.

 

 

Fonte: Vanity Fair